Il mercato assicurativo europeo resta stabile ma in Italia stiamo assistendo a dei cambiamenti significativi che non passano certo inosservati. Stando ai dati raccolti, nel 2009, il mercato assicurativo europeo è rimasto sostanzialmente stabile nonostante le turbolenze di un anno non propriamente semplice dal punto di vista macroeconomico.
La raccolta premi si attesta ad un più 2,9% totalizzando un miliardo abbondante di euro, al lordo delle ritenute fiscali: si tratta delle elaborazioni statistiche curate dal CEA, la federazione europea di assicurazione e riassicurazione.
Tuttavia, fra i trentatré Paesi analizzati restano delle significative differenze, anche a seconda del ramo di riferimento. Per esempio, il ramo vita, uno dei principali dal punto di vista della ampiezza e diffusione tra la popolazione, vede una crescita quasi del 50% in tutte le principali nazioni per reddito e domanda: Francia, Italia, Germania e Regno Unito.
Ma, stando ai dati relativi gli altri settori assicurativi, la contrazione è importante, soprattutto perché è la prima ad essere registrata dopo oltre dieci anni. Grandi le difficoltà per il ramo auto, che da solo copre il 30% delle quote di mercato e che ha subito un fortissimo rallentamento, naturalmente a causa del minor numero di autovetture acquistate.
E la perdita maggiore si riscontra proprio in Italia, ovviamente a causa del minor numero di contratti stipulati dagli utenti, per un dato difficile da recuperare in tempi brevi, attestandosi sul -3,3%.