La recentissima crisi dell’Irlanda ha messo in fibrillazione borse e mercati e non poteva tener fuori le compagnie assicurative che soffrono della difficile situazione a livello internazionale.
Spesso, in queste circostanze ci si imbatte in un curioso acronimo “pigs”, che non significa solo “maiali” in lingua inglese, ma che sta anche per la prima lettera di ciascuno degli Stati considerati a rischio sulla scena europea: Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna. E proprio l’Irlanda che, con la disoccupazione e l’instabilità che sconta al momento, rappresenta il nuovo punto debole della già debole Europa, ripercuotendosi con gravi effetti anche sulle compagnie assicurative che si ritrovano esposte per miliardi di euro. È il caso di Munich Re, con 2,4 miliardi di euro esposti ai bond emessi dal governo irlandese, un significativo 1,2% degli asset totali tra quelli di tipo non-linked.
E non si può dimenticare ZFS, esposto per 1,2 miliardi di euro, certo la metà di quanto non si ritrovi il colosso tedesco della riassicurazione ma comunque una cifra significativa che non può passare inosservata.
Al terzo posto di questa classifica relativa, si pone il gruppo Generali con un’esposizione di 1,8 miliardi di euro ma 0,5% di asset non linked. A quanto sembra, Generali ha complessivamente oltre 56 miliardi di euro bloccati nel debito sovrano delle nazioni PIGS e, diunque, diventa con l’essere il più esposto, in termini assoluti, fra i gruppi assicurativi