Una certa scuola di pensiero ritiene che per fronteggiare la crisi economica vi sia la necessità di ampliare il range di possibili canali distributivi per quello che riguarda determinati prodotti, anche quelli assicurativi. Ben vengano, dunque, le opzioni bancarie e postali per la vendita, a patto di essere una risorsa significativa per l’utente. Ma è proprio così? Ad oggi, se si confrontano i dati del 2009 con quelli odierni si potrà verificare che, tra sportelli postali e bancari, è avvenuta l’intermediazione di circa 2,7 miliardi di euro, facendo registrare sulla vendita un calo di oltre il 32%, rispetto allo scorso settembre.
Anche dal punto di vista della tipologia di prodotto vi sono stati dei significativi cambiamenti: se le polizze linked erano sempre state caratterizzate da una forte crescita, ad oggi si è potuta registrare una certa stagnazione del prodotto che, evidentemente, appare meno gradito agli utenti. D’altra parte, lo stesso settore index conosce una significativa riduzione del proprio volume di affari; a dispetto di quanto avviene con le polizze unit, cresciute più del doppio tra settembre 2009 e settembre 2010.
Infine, quasi tutti i nuovi contratti di assicurazione sottoscritti sono stati pagati con il versamento di un premio unico: soltanto il 5% delle polizze è alimentata con premi periodici.