Le polizze vita di tipo index linked possono rappresentare un’interessante strumento per tutti coloro i quali desiderano poter investire il capitale accumulato nel corso del tempo.
Purtroppo, però, questo genere di polizze assicurative, nonostante abbiano svariati lati positivi, presentano ugualmente dei punti critici che vale la pena conoscere per evitare di trovarsi ad aver sottoscritto un prodotto che, evidentemente, non si confà alle proprie necessità.
Le polizze index linked, in effetti, fanno parte del consistente ramo vita che, da solo, sta guadagnando numerosi consensi nel nostro Paese, soprattutto fra chi è alla ricerca di soluzioni innovative per poter organizzare con serenità risparmi ed investimenti.
Le polizze sulla vita, in effetti, riescono ad integrare un maggior numero di esigenze rispetto ad altri prodotti finanziari. In primo luogo, esse offrono delle soluzioni per chi desidera un salvadanaio a cui attingere una volta andati in pensione; in più, riescono a produrre del valore aggiunto nel caso in cui ci si voglia tirare assolutamente fuori dalle turbolenze del mercato azionario, preferendo la tranquillità di prodotti a capitale garantito.
Tuttavia, esaminandone le criticità sapremo dire con maggiore cognizione di causa se si tratta realmente del tipo di assicurazione e di investimento al quale stavamo pensando o se è soltanto una polizza assicurativa dalle caratteristiche tali che non favorirebbero il nostro capitale.
Come abbiamo avuto modo di accennare, le polizze Index linked sono a capitale garantito ma lo scotto che si paga per poter usufruire di questo “privelegio” è piuttosto elevato.
In apparenza, infatti, le polizze vita indicizzate secondo la Borsa sembrano essere piuttosto complete, potendo legarsi a degli indici e goderne i rialzi senza soffrirne le perdite.
Un’idea certamente molto valida che può essere perseguita, tuttavia, usando molti altri strumenti.
I rischi legati alle index linked, infatti, non sono inesistenti ma sono legati al valore di riscatto e al rischio emittente.
Una polizza index linked si compone, nella sostanza, di due parti diverse. Una è l’obbligazione a zero coupon che è emessa da parte di un attore finanziario non riconducibile alla compagnia assicurativa. Questo bond viene sottoscritto ad un valore ovviamente inferiore rispetto a quello che si otterrà alla scadenza, e la differenza tra questi due valori identifica il tasso di interesse applicato.
La seconda parte, invece, è direttamente riconducibile ad un bond legato all’andamento degli indici di Borsa. In pratica, quello che si delinea è il versamento di una parte di soldi buoni per il finanziamento delle operazioni condotte da un terzo soggetto, sempre estraneo alla compagnia d’assicurazioni.
Quindi, nel malaugurato caso in cui ad avere problemi o a fallire sia la società emittente dei bond, non vi sarà più alcuna tutela nei confronti della polizza assicurativa sottoscritta e i risparmi accumulati potrebbero andare persi.
Dunque, se si vuole evitare di correre anche il minimo rischio, sarebbe meglio evitare le polizze index linked, orientandosi sui più classici titoli di Stato o sulle obbligazioni, esponendosi solo ai rischi relativi alla perdita di interessi ma non a quelli concernenti il capitale.