Le polizze sulla vita sono sicuramente tra i prodotti maggiormente presenti e collocati con successo sul mercato europeo, figurarsi su quello americano, dove praticamente tutti ne sono possessori.
Purtroppo, però, si stanno verificando degli incresciosi episodi proprio per quello che riguarda la gestione delle polizze vita dei soldati USA, spesso impegnati in scenari difficili come l’Iraq e l’ Afghanistan. Il settore assicurativo statunitense, al di là di quello che si potrebbe immaginare, è piuttosto carente dal punto di vista normativo e proprio all’interno di questi “coni d’ombra” legislativi si muovono, senza violare formalmente alcuna legge, compagnie senza scrupoli.
Accade, quindi, che la liquidazione spettante ai parenti dei militari uccisi (che spesso viene lasciata in deposito, dato il grande momento di dolore) non sia poi immediatamente disponibile nel momento in cui viene richiesta. Le compagnie reinvestono nel mercato la somma, ottenendo degli extra profitti che, tuttavia, non spettano ai parenti delle vittime.
E oltre alla beffa, il danno, sarebbe il caso di dire, parafrasando un noto proverbio. Infatti, nel malaugurato caso in cui i soldi fossero stati investiti male dalla compagnia assicurativa, i beneficiari della polizza non vedrebbero più neanche un dollaro.
Ecco perché sarebbero necessarie subito delle nuove norme che andassero a regolamentare il mercato impedendo tali irresponsabili comportamenti, invero irrispettosi anche della memoria delle vittime.