Con la sottoscrizione di una polizza vita si sceglie di aderire ad un contratto grazie al quale la compagnie assicurativa si impegna, a fronte del ricevimento di un premio in denaro, al pagamento al beneficiario indicato di una somma, che si tratti di un capitale o di una rendita, in seguito al verificarsi di un evento circoscritto.
Tutti possono scegliere di stipulare questo contratto, soprattutto se si vuole aderire ad uno strumento di previdenza che possa essere funzionale sia ai propri bisogni sia a quelli della propria famiglia.
Le polizze assicurative sulla vita possono essere di tre tipi almeno. Uno è quello cosiddetto “misto” con il quale la prestazione assicurativa viene erogata sia in caso di decesso sia di vita dell’assicurato. Il capitale, pertanto, viene versato comunque ai beneficiari in precedenza indicati nella polizza mentre, se l’assicurato fosse ancora in vita alla scadenza del contratto, lo stesso capitale può diventare una rendita vitalizia.
Il secondo tipo di polizze assicurative sono quelle caso vita che, naturalmente, pagano il capitale semplicemente alla scadenza del contratto. Di contro, non è previsto il caso morte che, se si dovesse verificare, lascerebbe semplicemente agli eredi la possibilità di ottenere il totale dei premi versati fino a quel momento, gestiti secondo l’adesione al fondo di investimento prescelto. La terza tipologia, infine, sono le polizze caso morte.
In effetti, si tratta di un caso perfettamente speculare a quello illustrato precedentemente: dunque, il capitale viene pagato solo in caso di decesso, mentre se l’assicurato dovesse ancora essere in vita al momento della scadenza non vi sarebbero prestazioni da parte della compagnia assicurativa. In effetti, si tratta di una soluzione adeguata solo per la tutela in caso di decesso prematuro del capofamiglia, ma consentono comunque di avere una pianificazione più che adeguata, visto che le cifre del premio non sono mai particolarmente elevate ma la rendita ottenibile consente una certa tranquillità agli eredi.
Il contratto assicurativo si compone, nello specifico, di quattro diverse figure: il contraente, l’assicurato, l’assicuratore e il beneficiario (o i beneficiari).
È bene specificare che il contraente può essere una persona fisica ma anche una persona giuridica o un ente e ha l’obbligo di onorare le clausole contenute all’interno del contratto, mentre l’assicurato è colui al quale è riferito il contratto, che quindi può differire dal contraente. In un momento difficile come quello attuale, non è raro che un solo stipendio debba servire ai bisogni di una famiglia intera, magari composta da 4 persone: ecco perché è utile pensare per tempo ad una soluzione assicurativa che possa garantire la tranquillità dei propri cari, quali che siano i casi della vita.
Quindi, meglio affrontare tale problematica che, molto spesso, viene accantonata per la paura anche solo di dover pensare ad un evento spiacevole in famiglia ma che, invece, dovrebbe servire di sprone ad effettuare la scelta migliore a seconda delle proprie esigenze e della propria personale situazione lavorativa, oltre che delle aspettative nutrite dal nucleo familiare e dalla presenza o meno di figli piccoli.