Quando si parla di polizze pensionistiche non si può evitare di prendere in seria considerazione i Pip, ovvero i piani individuali pensionistici.
I Pip si realizzano attraverso una sottoscrizione individuale di un contratto sulla vita che abbia, però, delle precise caratteristiche di natura previdenziale.
A regolamentare questo genere di prodotto interviene l’art. 13 del DL 5 dicembre 2005, n. 252.
Si tratta di un prodotto assicurativo specifico pensato per la sottoscrizione di un contratto che sia relativo al rischio vita ma abbia anche un fine strettamente previdenziale. Versando i premi dovuti, infatti, si costruisce un importante capitale che consentirà l’erogazione di una rendita vitalizia nel momento in cui l’assicurato andrà in pensione.
Questa rendita, tuttavia, non sostituirà l’erogazione pensionistica prevista da parte degli enti quali Inps o Inpdap, ma si aggiungerà ad essa, aumentando le possibilità di mantenere un tenore di vita immutato.
È bene, comunque, scegliere per tempo questo genere di sottoscrizioni, così da massimizzare i vantaggi. Ad ogni modo, la prestazione pensionistica si matura nel momento in cui i requisiti di accesso alla pensione pubblica vengono onorati, più una permanenza minima nel Pip di cinque anni.
La rendita prevista a scadenza può essere vitalizia, quindi erogata per tutta la vita dell’assicurato; può essere ancora reversibile, prevedendo l’erogazione al beneficiario finché lo stesso è in vita e agli eredi o a chi indicato in polizza, dopo la sua morte; può anche essere certa e solo dopo diventare vitalizia, garantendo il pagamento al sottoscrivente e, dopo un lasso di tempo specificato, volgendo il pagamento stesso al beneficiario indicato in polizza, a prescindere o meno dall’esistenza in vita dell’assicurato.
Inoltre, a scadenza del contratto, il beneficiario può chiedere la riscossione del capitale in una percentuale massima del 50%.
Sono anche previste delle richieste di anticipazione nel caso in cui si abbia la necessità di effettuare spese urgenti, come ad esempio quelle sanitarie, oppure quelle legata alla ristrutturazione o all’acquisto di prima casa o di un immobile per i propri figli.
Non è possibile, tuttavia, effettuare una panoramica circa i requisiti ai quali ottemperare poiché ogni diversa tipologia di richiesta dovrà rispondere a specifici parametri.
Potrebbero essere necessari, per esempio, un determinato numero di anni di adesione al fondo, prima di ottenere un anticipo, oppure non si potrebbe ottenere più di una certa percentuale per una determinata causa.
Interessante è notare, tuttavia, che le anticipazioni possono essere richieste in più occasioni e possono anche essere poi reintegrate più volte.
Il riscatto del 100%, invece, può avvenire in caso di inoccupazione superiore ai 48 mesi, invalidità permanente, decesso. Se l’inoccupazione fosse inferiore ai 48 mesi ma superiore ai 12 allora si potrà comunque richiedere un’anticipazione del 50% del capitale maturato.
Per poter essere certi del tipo di prodotto che si sta per sottoscrivere, si può e si deve non solo leggere con estrema attenzione il foglio informativo che sarà consegnato con la polizza ma anche le direttive della COVIP che ha redatto un regolamento apposito sulle forme di previdenza complementare.