Il 2010 è stato un anno nero per le compagnie assicurative che si sono occupate di polizze relativamente alle catastrofi ambientali: elevato il numero di tristi avvenimenti ed elevato anche il numero di danni prodotti.
Insomma, una situazione difficile che non potrà non vere conseguenze, in parte inaspettate, sui premi che le compagnie rielaboreranno per il prossimo semestre e il prossimo anno.
Basti pensare che danni assicurati sono pari a circa 22 miliardi di dollari, oltre il doppio della media del 2000.
Tutti sanno che le tre più grandi emergenze sono state collegate ai terremoti di Cina, Cile e Haiti, con le loro ingenti perdite in termini di vite umane oltre che di danni economici e infrastrutturali.
E ancora non sono stati calcolati i sinistri che deriveranno dalla temuta stagione degli uragani nel Golfo del Messico, stagione che inizia a giugno ma proseguirà, secondo le previsioni, fino a novembre.
Secondo la National Oceanic e Atmospheric Administration saranno ben dodici le tempeste di alta intensità che si abbatteranno sull’area.
Le compagnie di riassicurazione, in modo particolare, hanno accusato il forte impatto di tale situazione straordinaria, registrando utili in netto calo. Ciò che sperano gli analisti, a questo punto, e che non sia forte il cambiamento sul mercato in generale.