Non sono le fabbriche e neppure i cantieri i luoghi nei quali si verifica il più alto numero di incidenti e morti sul lavoro. Sono le strade a detenere il triste primato, che le vede ad un più 52% in questa triste e sciagurata classifica.
I dati sono stati diffusi dall’INAIL che ne ha discusso durante una recente tavola rotonda organizzata con l’ Associazione professionale italiana ambiente e sicurezza (AIAS).
La fascia di popolazione più colpita è quella composta dai giovani fino a trent’anni, il che aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione ai dati rilevati.
Il primo obiettivo, dunque, è la sicurezza, anche per ottenere dei significativi risparmi economici e per il Sistema Sanitario Nazionale che dal punto di vista delle compagnie assicurative.
Troppi, ancora, i risarcimenti da corrispondere a causa di invalidità permanenti sul lavoro, il che si traduce in un incremento dei premi ed è conseguente causa di scarsa attività di prevenzione. Proprio alla prevenzione, dunque, si vuole puntare con le nuove campagne di sensibilizzazione sul tema degli infortuni sul lavoro e su strada: pare, infatti, che il binomio peggiore sia quello che vede insieme cantieri aperti e strade, sulle quali, a dispetto dei cartelli di lavoro in corso, gli automobilisti si comportano in modo sempre più indisciplinato.