Le polizze di credito commerciale non sono uno strumento assicurativo puro ma piuttosto un ibrido tra uno strumento finanziario ed uno prettamente assicurativo.
Infatti, è utilizzata da parte delle imprese e delle banche per garantire il proprio debito nei confronti del creditore stesso.
La polizza di credito commerciale viene intesa come una lettera nella quale un soggetto debitore, e quindi emittente, riconosce e si fa carico del proprio debito nei confronti di un creditore terzo, impegnandosi, nel contempo, a versare presso una banca la somma che viene indicata come necessaria per estinguere il debito stesso.
Ma questo tipo di credito è in qualche modo garantito da parte di una fideiussione, ovvero da una garanzia bancaria, circa la sua copertura.
L’istituto di credito, infatti, rilascia una fideiussione separata attraverso la quale garantisce che chiunque sia in possesso della polizza avrà il riconoscimento del credito.
Addirittura, è previsto che il soggetto finanziatore o chi acquisisce la polizza assicurativa, possa trattenere il documento relativo fino alla sua scadenza ma può anche rinegoziarlo sul mercato.
Nella polizza di credito è presente la scadenza, il tasso di interesse – calcolato come la differenza tra prezzo di emissione e valore del rimborso – e il nome della banca presso la quale avverrà il pagamento una volta maturata la scadenza del titolo.
Spesso si usa la polizza di credito commerciale come uno strumento per ottenere un finanziamento, tuttavia in maniera alternativa a quanto previsto da mutui o da obbligazioni, visto che presenta una durata inferiore, non superiore ai tre mesi e di minimo un mese.
La polizza di credito commerciale non prevede necessariamente la figura della banca quale soggetto che si occupa del collocamento della stessa sul mercato, ma spesso si tratta comunque di una attività svolta da parte dell’istituto di credito.
In effetti, la polizza di credito commerciale sembra essere molto simile ad un’accettazione bancaria, sebbene a differenza di quest’ultima non preveda un uso dello strumento cambiario.
In passato, è stata introdotta in Italia da parte della Continentale Bank e della Euromobiliare per favore un finanziamento nei confronti di due colossi, l’Agip e la Pirelli.
Il finanziamento può anche essere rinnovabile, naturalmente sempre in seguito ad un accordo tra le parti.
Trattandosi di uno strumento finanziario, la polizza di credito commerciale è anche interessata da norme prettamente fiscali. Se la polizza di credito commerciale è trattenuta fino alla sua scadenza, si ottengono infatti dei redditi da capitale, mentre se si dovesse cedere prima della sua scadenza, si otterrebbe una plusvalenza.
Il reddito derivante dalla polizza di credito commerciale, in quanto reddito da capitale, è tassato in misura del 12,5%.
La ritenuta non si applica nel caso in cui il reddito sia parte del reddito d’impresa e non rientri nel reddito capitale.
Interessante è anche notare come le polizze di credito commerciale non sono colpite dall’Iva, in quanto si tratta di vere e proprie operazioni usate per la formalizzazione di un debito.
Le polizze di credito commerciale, dunque, sono ormai lo strumento più moderno, quello che ha soppiantato le accettazioni bancarie, per chi intende richiedere dei finanziamenti di breve durata: un’occasione in più alla quale pensare nel momento in cui si dovesse avere la necessità di un prestito.