È un dubbio che sicuramente ha coinvolto molti tra gli automobilisti e motociclisti italiani: le assicurazioni a consumo sono realmente convenienti? In realtà, non si tratta di una questione di poco conto, visto che molto più spesso di quello che si può immaginare, ci si ritrova a dover fare i conti con il costo di una polizza assicurativa per la propria auto o la propria moto senza che queste ultime siano, in realtà, usate continuativamente durante l’anno. Può trattarsi di un’auto lasciata nella casa al mare, e che quindi viene utilizzata soltanto per pochi mesi oppure della moto che si vorrebbe poter usare durante il periodo estivo ma senza dover corrispondere anche il costo dell’assicurazione durante l’inverno, quando le due ruote sono tipicamente ricoverate in garage a causa di freddo e pioggia.
Spesso, vengono pubblicizzate da parte delle compagnie assicurative delle polizze rc a consumo: in pratica, si paga solo quanto dovuto a seconda dei giorni in cui effettivamente si usufruisce del mezzo per il quale è stata stipulata tale assicurazione.
Tuttavia, quello che viene da chiedersi, è se questo genere di scelta rappresenta realmente un vantaggio per l’automobilista o il motociclista o non si tratti, piuttosto, solo di un risparmio fittizio, perché poi, a conti fatti, si scopre di stare spendendo molto più di quanto messo in preventivo.
Purtroppo, come sempre in questi casi, per una risposta certa, occorrerebbe poter effettuare delle simulazioni precise a seconda del tipo di prodotto acquistato e delle proprie caratteristiche come utente: solo in questo modo si potrebbero avere delle risposte certe a tutti i propri interrogativi.
Quello che è possibile, quindi, è solo una relativa considerazione generale in merito che comunque è in grado di aiutarci a fare un’idea più precisa della situazione e a preferire, magari, all’assicurazione a consumo una polizza di tipo tradizionale a patto che sia di quelle sospendibili durante l’anno.
Infatti, ad una prima analisi, le assicurazioni a consumo dimostrano di essere più care di quelle tradizionali, circa il 30% in più, sebbene possano essere realmente una risorsa per chi fa un uso del proprio veicolo in modo estremamente saltuario.
Ma come mai questo aumento del costo? È presto spiegato. Le polizze assicurative che sono di durata inferiore ad un anno applicano un premio uguale al periodo di tempo per il quale dovrà essere valida la copertura con l’aggiunta di una maggiorazione del 15% del premio annuo.
I conti sono presto fatti anch’essi: è sufficiente voler assicurare il veicolo per un mese per pagare circa il doppio rispetto a quanto pagheremmo per una polizza annuale tradizionale.
Ancora diversa la situazione per i ciclomotori e per i motocicli. In questo caso, infatti, la maggiorazione che si dovrà applicare sul premio corrisponde al 30% di quello annuo: i costi, quindi, aumentano esponenzialmente anche per assicurazioni di brevissimo periodo.
Inoltre, se non si stipula una polizza di almeno 10 mesi, non si matura un periodo superiore a quello cosiddetto di osservazione che consente di migliorare la propria classe di merito.