Traslocare è un momento di forte stress, legato sia all’insieme delle cose da fare sia al timore che non tutto vada bene e si possano provocare dei danni nei confronti dei mobili. Per questo motivo, potrebbe essere molto utile affidarsi ad una ditta professionale di traslochi che dovrà obbligatoriamente offrire anche una copertura assicurativa, essendo obbligata essa stessa dalla legge, la 22/08/1985 – n. 450.
Questa stessa legge prevede che il rimborso per gli oggetti o per i mobili rovinati sia calcolato in base al peso degli stessi. Il risarcimento avviene comunque secondo un limite massimo che è legato alla portata del furgone impiegato per effettuare lo spostamento.
Ad ogni modo, l’assicurazione sul valore degli oggetti trasportati tutela nel caso di danneggiamenti o anche di smarrimento dei pezzi quale che sia la fase del trasloco stesso, anche per esempio, se vi fosse lo stazionamento presso un deposito.
Non è raro, tuttavia, che le ditte di trasloco professioniste offrano ai propri clienti delle ulteriori coperture assicurative, per una maggiore tutela e serenità.
Ad esempio, potrebbero essere previste delle particolari forme di copertura per il restauro o la sostituzione di un pezzo danneggiato, risarcendo interamente l’utente.
Le coperture assicurative possono anche essere molto utili per ciò che riguarda la tutela nei confronti di danni a terzi, sia alle persone sia alle cose. Se, infatti, si dovesse verificare un incidente durante il trasloco e non si abbia pensato a stipulare una copertura assicurativa, si dovrà rispondere in prima persona del danno causato.
Quando ci si reca da una ditta di trasporti per verificare prezzi e condizioni, si dovrebbe sempre pretendere che le clausole assicurative vengano messe per iscritto, così da conoscere attentamente quelli che sono i propri diritti in quanto cliente.
È chiaro che scegliere un privato avrà, spesso, dei costi inferiori a quelli di un professionista ma non potrà essere paragonato il tipo di servizio che si otterrà in confronto. Un privato non professionalmente coinvolto nel settore dei traslochi, non garantirà alcuna copertura assicurativa e, quale che sia il danno, verso terzi o verso i propri oggetti, a rimetterci sarà soltanto l’utente.
D’altra parte, non è così raro che si possa verificare un qualche inconveniente, anche se si dovesse trattare di cose di poco conto ma che, nell’insieme, giustificano una certa perdita economica.
La polizza cosiddetta vettoriale, ovvero quella prevista dalla legge menzionata in precedenza, la n. 450/1985 non è particolarmente onerosa, ma consente, con una piccola spesa, di mettersi al riparo da numerose preoccupazioni.
Con una all risk o con una casco, invece, si potrà essere assolutamente certi anche nei confronti di terze parte, come abbiamo avuto modo di spiegare nel corso dell’articolo.
Poiché, comunque, le assicurazioni per i traslochi sono di solito di durata pluriennale o quanto meno annuale, solo un professionista avrà davvero interesse a stipularne una e potremmo addirittura considerarla come la cartina al tornasole della qualità del servizio offertoci, considerando che solo chi lavora stabilmente e con un discreto know how, potrà vantarsi di avere una.