Le assicurazioni rc auto aumentano, mese dopo mese, se non addirittura settimana dopo settimana. È naturale, quindi, che ci si debba industriare per trovare il modo migliore per cercare di risparmiare e per evitare costi salati, che tanto incidono sul bilancio di una famiglia, soprattutto se vi è più di un guidatore in casa e più di un’auto.
Solo a prendere in esame il 2010, si vede chiaramente come la cifra raggiunta dalle compagnie assicurative per le polizze auto abbia subito una crescita del 18% e nell’ultimo trimestre del 6,6%. Questi dati, tradotti in termini economici, significano una media di spesa di quasi 870 euro: un salasso non indifferente per un automobilista medio. La ricerca, che è stata condotta dall’Osservatorio Auto e realizzato da Aiba in stretta partnership con Iama Consulting, mostra in modo molto evidente che si può tuttavia mettere in campo una strategia per cercare di contenere i consumi. È importante, quindi, rivolgersi alle compagnie assicurative dirette nonostante si sia iniziata a registrare un’erosione della distanza, in termini di convenienza, esistente in precedenza tra le compagnie on line o telefoniche e quelle tradizionali. I dati parlano infatti di un margine ridotto, essendo i premi cresciuti del 21,4% contro il 17,9%. Ciò dimostra in modo piuttosto chiaro come non sia possibile sottrarsi agli aumenti, dato che ciò che influisce sui prezzi delle polizze assicurative non ha a che fare solo con il canale di vendita anzi, ha a che fare sempre meno con il canale di vendita.
Purtroppo, gli incrementi delle tariffe rc auto sono legati soprattutto al tasso di sinistrosità, particolarmente elevato in Italia, anche a causa di un gran numero di incidenti truffa dichiarati da parte di sedicenti clienti.
Ad ogni modo, il tasso di sinistrosità cambia da provincia a provincia: ad esempio, a Milano si attesta intorno al 9,9%, a Bologna intorno al 11,8%, a Roma è del 14,8%, a Firenze del 14,9%, a Napoli si schizza addirittura ad un 31%.
Ecco perché alcune compagnie assicurative hanno perfino deciso di abbandonare determinate regioni d’Italia (sebbene si tratti di una pratica non propriamente consentita, contro la quale si stanno muovendo diverse associazioni dei consumatori). Quando non vengono abbandonate le aree geografiche, le tariffe praticate sono talmente elevate che gli utenti sono scoraggiati dal sottoscrivere una polizza assicurativa, incentivando le pratiche poco chiare ai confini della legalità.
Ciò che davvero fa la differenza, è il profilo del guidatore, per quanto riguarda l’età, l’auto posseduta e soprattutto la classe di merito, in modo particolare se non si sono effettuati sinistri negli ultimi periodi.
Confrontare tutti i parametri è fondamentale per trovare l’offerta più allettante, soprattutto se si può usufruire di un comparatore on line, tipicamente aggiornato circa le proposte disponibili sia via internet sia attraverso i canali tradizionali. Anche rivolgersi ad un broker indipendente e non monomandato può essere molto utile. Infatti, in questo caso, sappiamo che si tratta di un professionista in grado di consigliarci al meglio, non essendo obbligato ad una specifica compagnia ed operando senza alcun vincolo di mandato.