Le polizze di capitalizzazione sono una delle novità registrare nel ramo delle assicurazioni sulla vita. Grazie a questo genere di prodotti finanziari si ottiene il passaggio da strumenti puramente assicurativi a strumenti misti, che possano rappresentare una soluzione anche per chi cerca un prodotto maggiormente legato all’ambito finanziario. Nel caso delle polizze di capitalizzazione, il valore assicurativo che sarà prestato da una compagnia viene ad essere legato a quote o fondi di investimento mobiliare o a titoli azionari. Ecco quindi anche spiegata, in breve, la diversa denominazione scelta per questi prodotti, che possono essere unit linked, nel primo caso, e index linked nel secondo. Le polizze di capitalizzazione sono delle vere e proprie assicurazioni rivalutabili, dal momento che portano alla rivalutazione del capitale in base ai rendimenti ai quali sono legate. In genere, comunque, sono prodotti abbastanza sicuri, anche perché offrono un rendimento minimo garantito, ovvero di una rivalutazione minima assicurata. Le polizze di capitalizzazione, comunque, non prevedono il rischio morte ed è anche per questo motivo che non possono essere considerate delle assicurazioni pure ma sono piuttosto simili ad un prodotto finanziario. A scadenza del contratto, comunque, verrà offerto il capitale maturato, così come previsto dal contratto sottoscritto. Il premio, quindi, al netto dei costi, è sempre investito e liquidato soltanto a scadenza, con il calcolo degli interessi maturati su esso. Le assicurazioni sulla vita caso morte, invece, presentano un rischio differente, legato alle probabilità di sopravvivenza del soggetto e non ai rendimenti ottenibili in borsa o da similari speculazioni finanziarie. Ma chi dovrebbe scegliere questo genere di polizze assicurative? In effetti, si tratta di un buon prodotto per coloro i quali non sentono l’esigenza di costruirsi un capitale a tutela dei propri cari o una rendita integrativa rispetto alla pensione pubblica. Attenzione, tuttavia, alla normativa fiscale. Infatti, per chi sceglie di sottoscrivere questo genere di prodotto non si prevede nessun tipo di beneficio fiscale, il che si traduce in alcuna possibilità di detraibilità per i premi che vengono versati. Per quanto riguarda, invece, i rendimenti finanziari che dipendono da questo prodotto, va ricordato che esiste una normativa nuova, così come riportato dall’art. 44 comma 1 lett. G del TUIR. Secondo tale normativa, i contratti di assicurazione sulla vita e quelli di capitalizzazione entrano a far parte del proprio reddito nella misura in cui vi è una differenza tra l’ammontare ottenuto e i premi pagati anno dopo anno. Ad oggi, l’imposta applicata direttamente dalle compagnie assicurative, come previsto dalla legge, è del 12,5%. Ricordiamo che le polizze unit linked possono essere di diversi tipi, ad esempio possono essere collegate ad un fondo di investimento, sia interno sia esterno alla compagnia d’assicurazione; possono essere mono o multi comparto, a seconda del tipo di investimento che una compagnia assicurativa sceglie di avere come riferimento; possono essere, ancora, con o senza garanzia, con una presa in carico del rischio completa da parte dell’assicurato oppure no. Il consiglio, comunque, è di non investire soltanto in polizze di capitalizzazione, cercando di suddividere le proprie finanze in modo più vario.