Stipulare un’assicurazione potrebbe essere una soluzione interessante anche dal punto di vista fiscale. Infatti, nonostante non si sia a conoscenza spesso delle possibilità offerte in tal senso, è abbastanza semplice raccogliere delle informazioni anche grazie alla rete ed effettuare, in questo modo, le proprie valutazioni.
Esistono infatti delle specifiche normative che si occupano proprio della deducibilità fiscale per quanto riguarda le polizze assicurative ed è molto interessante, oltre che molto utile, avere almeno un’infarinatura adeguata in merito.
La legge italiana, quindi, parla esplicitamente d detrazione e di deducibilità fiscale per i premi delle polizze assicurative, sebbene esistano dei punti distinti per l’applicazione di tale quadro normativo.
Infatti, per prima cosa bisogna sottolineare che non tutte le assicurazioni sono effettivamente detraibili. Godono di questo tipo di vantaggio fiscale le polizze sulla vita, sia caso morte sia caso vita; le assicurazioni per gli infortuni; le assicurazioni per malattia; le assicurazioni che servono a tutelarsi dal rischio di non autosufficienza.
In base, poi, alla tipologia di assicurazione, si possono ottenere una serie di detrazioni differenti.
Per far subito capire con un esempio, le polizze sulla vita caso morte possono essere detratte del tutto, mentre così non funziona per le polizza sulla vita caso vita, per le quali la detrazione è prevista solo per la parte relativa sempre al caso morte.
Discorsi analoghi valgono, quindi, anche per altri tipi di assicurazione, da studiare nella propria specificità.
Per esempio, sul versante della deducibilità fiscale, possono essere dedotte dal reddito le assicurazioni stipulate per la costruzione di una pensione integrativa e le assicurazioni di responsabilità civile automobilistica.
Nella prima circostanza, le assicurazioni possono essere detratte per un importo che arriva al massimo a 5.146,57 euro; mentre nel secondo caso, ricordiamo che le rc auto possono essere dedotte solo nella parte versata al SSN, pari al 10,50% del valore di una rata.
È chiaro, comunque, che solo il proprio commercialista potrà essere preciso in merito, per cui sarebbe sempre conveniente rivolgersi ad un professionista per essere sicuri che nulla venga lasciato al caso.
Infatti, anche a causa della normativa in continuo cambiamento, è facile non aver fatto i conti nel modo giusto o aver sottovalutato delle recenti modifiche e così via.
Anche l’anno in cui viene emessa una polizza vita, per esempio, può determinare una diversa soglia di detraibilità.
Quindi, se una polizza vita è stipulata o è stata rinnovata entro il 31 dicembre 2000, l’importo massimo detraibile è al massimo di 1291,14 euro.
Per le polizze assicurative che, invece, sono stipulate dopo il 1° gennaio 2001 di potrà detrarre esclusivamente la quota destinata al caso morte. Ovviamente, perché si possa applicare tale norma si dovrà o avere una polizza caso morte o una polizza mista.
Se la polizza fosse di tipo TCM, allora l’intero importo versato si potrà detrarre sempre entro il limite si 1291, 14 euro.
Anche i fondi pensione possono essere detratti. In questo caso, dopo la sottoscrizione di un fondo pensione, è possibile chiedere al fisco una detrazione dalle tasse fino ad un massimo di 5.164,57 euro.