Assicurare il proprio Tfr: una reale possibilità su cui fare affidamento o l’ennesima stranezza di cui si sente parlare ma su cui è meglio non puntare nulla e non farsi troppe illusioni?
In effetti, per una volta, si potrà essere ottimisti. Le assicurazioni per il Tfr, il trattamento di fine rapporto spettante ad ogni lavoratore dipendente, esistono e possono rappresentare anche una valida soluzione se si intende proteggere l’importo accantonato nel corso del tempo e prevedere anche una sua rivalutazione.
In genere questi servizi prevedono anche una totale gestione da parte della stessa compagnia assicurativa o finanziaria, sollevando il datore di lavoro che non dovrà neanche più interessarsi degli aspetti fiscali e legislativi.
Questi prodotti assicurativi dovrebbero essere sempre definiti con un esperto consulente in materia sebbene sia possibile e giusto farsi un’idea di ciò che è possibile trovare sul mercato anche grazie ad informazioni circostanziate trovate in rete.
Molto spesso, ad esempio, possiamo notare che si tratta di prodotti assicurativi a premio unico, con tassi minimi garantiti – di solito intorno al 3% – mentre non va trascurata l’ipotesi di una sottoscrizione collettiva.
In quest’ultima eventualità si potrebbero ottenere anche delle agevolazioni come il riscatto agevolato anzitempo, per il pagamento dei premi maggiorati in base alle rivalutazioni che sono state maturate alla data di cessazione del rapporto.
Va sottolineato, comunque, che è l’azienda ad essere la contraente del contratto mentre i dipendenti sono i beneficiari ultimi delle prestazioni.
I vantaggi, comunque, possono essere per entrambi, aziende e dipendenti, visto che si tratta sempre di soluzioni pensate per migliorare l’organizzazione e la gestione del capitale dei privati come delle imprese.
Il principale, fra questi vantaggi, è quello legato alla disponibilità di liquidità.
Ciò che accade, nel momento in cui avviene la cessazione di un rapporto lavorativo, è la necessità di erogazione della somma relativa al Tfr che l’impresa deve aver accantonato e render disponibile.
Con la sottoscrizione della polizza assicurativa specifica, invece, sarà la compagnia d’assicurazione a provvedere in tal senso, sollevando l’azienda dalla responsabilità di gestione e anche di erogazione.
In questo modo, il dipendente acquisisce la garanzia di un versamento rapido e sicuro, senza che si possano creare intoppi burocratici o gestionali.
D’altra parte, forse non tutti sanno che le aziende hanno l’obbligo di accantonare il Tfr per i propri dipendenti, sebbene quest’obbligo comporti anche delle spese.
Infatti, ogni anno il Tfr maturato nell’anno precedente deve essere rivalutato, così come previsto dall’indice Istat. Tuttavia, grazie alla rivalutazione già effettuata tramite il fondo della compagnia d’assicurazione, è decisamente probabile che l’esborso economico sia inferiore a quello della quota che era stata messa in bilancio, con un notevole risparmio da parte dell’impresa.
In aggiunta a ciò, con il passare degli anni le plusvalenze che deriveranno dalla rivalutazione dei capitali che sono stati assicurati potranno addirittura essere superiori alla quota che è prevista per il nuovo anno, incidendo in maniera ancora più profonda, e positiva, sui bilanci aziendali.
Va ricordato, comunque, che essendo il dipendente il beneficiario della polizza assicurativa le plusvalenze realizzate attraverso questo prodotto assicurativo verranno comunque tassate del 12,5%, così come previsto dalla legge.