Tenutasi a fine maggio a Torino, la nona edizione del Congresso degli Attuari ha fatto registrare numeri importanti, ed ora che se ne tirano le somme, ci si può dire più che soddisfatti per i risultati raggiunti. Ben tre giorni di lavoro per affrontare i nodi più importanti di un ambito professionale ancora poco conosciuto ma che risulta nella classifica delle migliori professioni da intraprendere, soprattutto per chi ama relazionarsi al mondo assicurativo e finanziario.
Nel 2010 non si è registrata alcuna flessione nella categoria che, anzi, ha fatto registrare punte occupazionali molto interessanti e soprattutto una crescita costante.
Importante, dunque, aprirsi al contesto della società civile e accademica per far conoscere tutte le potenzialità legate a questo ruolo, richiestissimo in Italia come all’estero.
Grazie a profonde competenze matematiche e statistiche, l’attuario è in grado di calcolare il rischio connesso ad un determinato evento e la probabilità che lo stesso si verifichi, elaborando il costo del premio minimo che un assicurato sarà tenuto a corrispondere alla propria compagnia.
Ricordiamo, inoltre, che per esercitare in Italia si è tenuti all’iscrizione all’Ordine Professionale degli Attuari, oltre ad aver conseguito una laurea con opportuna specializzazione: tuttavia, a fronte di un’elevata specializzazione e competenze, si può avere la certezza di un impiego immediato, ben pagato e di sicuro prestigio.