La legge sugli infortuni domestici prevede che ciascuna casalinga (o, perché no, casalingo) possa essere adeguatamente tutelato grazie alla sottoscrizione di una polizza obbligatoria che copra i costi in caso di infortunio.
D’altro canto, è noto come proprio i lavori domestici rappresentino uno dei principali rischi per coloro che prestano la propria opera di cura tra le pareti di casa. Non è necessario lavorare in luoghi considerati altamente pericolosi per essere soggetti a sinistri: da questo punto di vista, sono proprio le nostre case a rappresentare una delle principali, ed inesauribili, fonti di rischio. Quali sono, quindi, le prestazioni incluse nelle polizze obbligatorie per le casalinghe? Diamo un’occhiata in merito. Se l’inabilità sarà superiore al 33%, alla casalinga è offerta una rendita vitalizia non reversibile, calcolata in base al grado di inabilità. Il calcolo avverrà secondo i parametri definiti per la retribuzione minima annua nel settore industriale. In genere, per un’invalidità accertata del 33% la rendita è calcolata in circa 185 euro, mentre arriva a superare, pur se di poco, i mille euro, in caso di invalidità del 100%.
La prestazione, naturalmente, è garantita solo nei casi in cui si sia provveduto alla sottoscrizione della polizza.
Se si dovesse verificare il decesso della casalinga, la rendita andrà al coniuge e ai figli oppure, in mancanza degli stessi, ai genitori e ai fratelli. Affinché la polizza si attivi, l’incidente dovrà essersi verificato, naturalmente, tra le mura domestiche o nel caso in cui sia legato ad interventi di piccola manutenzione, anche se di solito sono attività normalmente condotta da esperti, come elettricisti o muratori.
Non possono essere inclusi, invece, gli infortuni causati da calamità naturali, come ad esempio il crollo dell’immobile. Affrontare il tema degli infortuni domestici è molto importante, soprattutto perché non si può dimenticare che è fondamentale la tutela delle donne, non solo fuori casa ma anche se impegnate in casa.
L’Inail, infatti, ben consapevole dell’importanza di questo tipo di copertura ha lavorato in modo specifico per una nuova versione della polizza, ormai pronta da quattro mesi, che aspetta solo di essere presentata al ministro del lavoro, Maurizio Sacconi. D’altra parte, è vero anche che il quadro appare stabile, in quanto a infortuni, dal punto di vista dell’occupazione femminile. Questo, chiaramente, non è un buon motivo per abbassare la guardia, dato che il problema dei morti sul lavoro rimane imponente fin dal dopoguerra.
L’Inail, quindi, si è detta pronto a rivedere l’assicurazione per le casalinghe, al fine di amplificare le garanzie anche per le signore (e i signori) che lavorano in casa, evitando che venga prese sottogamba una situazione in sé ricca di potenziali rischi.
Purtroppo, ad oggi, si tratta ancora di un mondo considerato marginale, non raggiunto dal mondo assicurativo in toto, con evidenti eventi che sfuggono ad accertamenti e ai risarcimenti.
Uno dei punti focali, infatti, di questa mini riforma sarà la campagna di informazione che seguirà la nuova polizza Inail; campagna informativa che dovrà puntare non soltanto alle donne ma anche agli uomini, includendo una maggiore specificità di genere.